I castelli di Giulietta e Romeo

"Quella di Giulietta e Romeo è una storia d’amore, prima di tutto. E' l’amore l’esperienza centrale nella vita di ogni uomo"

I Castelli

Si guardano i castelli di Bellaguardia e della Villa, uno di fronte all’altro sul colle di Montecchio Maggiore. Sono noti anche come i castelli di Giulietta e Romeo, i giovani sfortunati appassionati amanti la cui leggenda fu narrata dal conte Luigi Da Porto. Vicentino, vicario di Arzignano, stratega delle fortificazioni della città, poeta e autore di quella novella nota prima come ‘Historia’ e poi come ‘La Giulietta’ che nei primi anni del XVI secolo fu ripresa da autori di varie nazionalità per diventare infine il noto capolavoro di William Shakespeare
Sebbene la fortificazione del colle abbia origini molto più antiche, le prime notizie sull’origine dei due castelli risalgono al XIV secolo: sono infatti citati nel trattato di pace stipulato da Mastino Il della Scala nel 1339 a conclusione della guerra veneto-scaligera.
Gli attuali castelli vengono edificati a partire dal 1354 da Cangrande II, signore di Verona.
Distrutti a colpi di bombarda da Bartolomeo d’Aviano durante la guerra della lega di Cambrai nel 1514.
Acquistati nel 1742 dal Comune di Montecchio Maggiore dopo vari interventi di restauro e a un miglioramento dell'aspetto dell'ambiente naturale circostante, i due manieri sono oggi impiegati per attività ricreative.
Il castello di Giulietta è adibito a ristorante con una splendida terrazza panoramica mentre il Castello di Romeo è utilizzato per spettacoli ed attività culturali.

 

 

La vera storia: come e dove nasce

"La storia di Giulietta e Romeo non è finzione letteraria: racconta in realtà un fatto autobiografico"
Luigi Da Porto (1485-1529).

La vera storia: come e dove nasce

Se i nomi delle famiglie di Giulietta e Romeo Shakespeare li ha presi a prestito da Dante, la realtà dietro la tragedia teatrale è un’altra.
La storia di Giulietta e Romeo, infatti, non è finzione letteraria: racconta in realtà un fatto autobiografico che si intreccia con vicende d’armi,politiche e di eredità che hanno visto protagonisti Luigi da Porto scrittore, poeta, nobile vicentino, capitano della “Serenissima” che scrisse “la novella” nella sua dimora di Montorso Vicentino dove si era ritirato abbandonando la vita militare in seguito ad una grave ferita al volto riportata in battaglia.
Montorso Vicentino dista solo qualche chilometro da Montecchio e dalle finestre di villa Da Porto la vista sulle maestose rocche scaligere, doveva apparire allora come oggi molto suggestiva: è verosimile che tale immagine, di due castelli quasi in contrapposizione tra loro, sia stata di ispirazione all'ideazione della novella, non fosse altro che per l'accostamento tra il nome di Montecchio e quello di Montecchi attribuito proprio dal Da Porto alla famiglia di Romeo.
Se dunque l'ambientazione letteraria è stata comunque da sempre collocata a Verona, è possibile pensare che un ruolo non secondario nell'ispirare l'immaginazione poetica del suo creatore abbiano avuto i castelli di Montecchio Maggiore.

La storia ha inizio nel 1511 a Udine dove il Da Porto è impegnato nei combattimenti della guerra di Cambrai, qui conosce la sua amata che non potrà mai sposare. Scrive la Historia nel 1524 quando aveva 39 anni Pubblicata postuma alla sua morte, nel 1531 ripresa da Shakespeare nel 1594 e ambientata nella città di Verona.

Scopri di più nel libro: La vera storia di Giulietta e Romeo Di Antonio Di Lorenzo, edizioni Ergon 2005